Non si vive di solo lavoro

Pur se la norma non è ancora stata emanata, è fondamentale parlare anche di welfare e della conciliazione della vita, lavoro ed esigenze di cura

La Riforma del Mercato del Lavoro, perché è di quello che tratta il “Jobs Act” e che tra l’altro ancor oggi, tutti, percepiamo esclusivamente solo quando si parla “di tutele crescenti” sta continuando a spigare i provvedimenti relative alle proprie deleghe.

Ma non si vive di solo lavoro, per chi fortunatamente, il lavoro ce l’ha e da qua si sono sviluppate le riflessioni sullo schema di decreto “tutela e conciliazione delle esigenze di cura, vita e lavoro che insieme all’amico Mirco Ciaccioni abbiamo provato a puntualizzare, nell’ambito del Centro Studi AIDP – Gruppo di Lavoro AIDP Lazio sul job act.

Poiché il tema riveste un’importanza dirimente per il futuro occupazionale del nostro Paese e l’esecutivo ha ‘blindato’ il testo dal punto di vista normativo, abbiamo cercato di evidenziare e proporre l’introdurre di modifiche di ordine temporale con una duplice finalità: la salvaguardia dei principi ispiratori e, al contempo, un allargamento significativo della platea dei destinatari.

Riflessioni, studi e come tali aperte a critica ed a confronto, che spero non mancherà.

 

Per approfondire:

http://www.aidp.it/aidp/ALLEGATI/FILES/5201.pdf

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Amo relazionarmi, amo gli sport di squadra (in particolar modo, il basket) ed amo le sfide. Sono curioso, ma non ficcanaso, e ciò mi porta a conoscere ed imparare cose nuove, ogni giorno. Recentemente, la curiosità di comprendere gli sviluppi dell’’attuale contesto giuslavoristico, mi ha portato ad ottenere la Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa, facoltà di Giurisprudenza. Questo sono io, dopo poco meno di mezzo secolo di vita, dopo l’essere padre, da circa quindici anni, di una splendida figlia e dopo una ventina di anni di esperienza in diverse direzioni risorse umane. Attualmente, oltre al Coordinamento delle attività Normative del personale, nella Direzione Risorse Umane di Atac SpA, ho il piacere di collaborare con il Centro Studi di AIDP con il quale cerco di sviluppare argomenti di attualità. In particolare, ho sviluppato interesse per il tema del “dialogo” inteso come ponte per mettere in relazioni le diversità, con l’obiettivo di trasformarle in risorse, alleanze, sinergie e ove non fosse possibile, di coesistere con esse. Dialogo, nel senso, soprattutto, di saper ascoltare e a tal proposito mi piace ricordare una frase, tratta da un libro di Don Andrea Gallo :“L’importante è tendere l’orecchio oltre le ristrette mura della nostra angusta cerchia dei soliti noti. Dal DIALOGO con i laici, con gli atei, con gli agnostici, con i credenti di altre religioni non possono che nascere curiosità, rispetto tolleranza e amicizia.” Per il futuro? E’ questo lo spirito con cui mi impegno ad approcciare in ogni azione che mi trovo e mi troverò a compiere.

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