Prima le persone poi i processi

Mi soffermo su una recente esperienza di coaching vissuta in cui abbiamo lavorato su noi stessi, ovviamente me compreso, dove per l’ennesima volta ho avuto la conferma che mettersi in gioco è fondamentale.

Nel nostro caso abbiamo testato con successo la tecnica delle tre posizioni: oltre a quella propria (1° posizione) in cui si vive la scena come la si è vissuta, molto importante provare a sentirsi l’altro (2° posizione) e infine per ultimo vedere la scena in maniera razionale come osservatore (3° posizione). Alla fine tutti hanno avuto l’opportunità di percepire sensazioni, vedere stati d’animo e sentire emozioni diverse a seconda delle posizioni avute e poi discuterne e migliorare i propri comportamenti.

Fondamentale la scelta di un buon coach che abbia competenze profonde nelle dinamiche personali e di gruppo.

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Ingegnere, nato a Roma il 21/04/1971, da oltre 15 anni mi occupo di gestire risorse e organizzare processi che è anche la mia definizione di essere un manager d’azienda. Nella mia carriera professionale ho vissuto diverse esperienze, tutte con realtà Italiane, sia al servizio di multinazionali sia con chi ha voluto e saputo esportare il proprio brand nel mondo. Amo le sfide e ho avuto molte opportunità in cui temprare il mio carattere e solidificare le mie competenze. Master in Business Administration alla SDA Bocconi, Master in comunicazione e problem solving strategico al CTS di Arezzo; felicemente sposato con due fantastici bambini.

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