6 Commenti

  1. Ju Rispondi

    Plauso al binomio macchina-comunità per una lirettura contemporanea dei contesti organizzativi. Questo approccio implica d’altro canto che l’uomo/donna protagonista di questa nuova organizzazione scrollandosi di dosso i panni di uno dei soggetti neorealisti del supremo dipinto del Quarto Stato (Giuseppe Pellizza da Volpedo) opti per un nuovo outfit.
    L’interrogativo diventa: dove trovare la nuova mise?
    Scalando, gradino dopo gradino, la piramide dei bisogni di Maslow, ci si potrà equipaggiare correttamente da uomini e donne del nuovo capitalismo 3.0 (per dirla alla Barnes) o da Quinto Stato (dall’omonimo testo di Giuseppe Allegri – Roberto Ciccarelli).
    Non si tratta più, infatti, di pensare alla dimensione lavorativa, quale altro da noi, come sottotitolato da un’industrializzazione che ha prodotto la divisione tra persona e lavoratore; bensì, di recuperare attraverso unico identikit personal-professionale, maggiormente work&life balance, una corretta interpretazione della dimensione lavorativa, da u-topos a eu-topos, da luogo di mera soddisfazione dei bisogni, a luogo di possibile creazione dei desideri.
    Nella nuova organizzazione 3.0 sostituendo il brulicare, spesso chiassoso di lavoratori, con l’agitarsi di persone e idee, è possibile individuare all’orizzonte nuovi modelli di creazione e gestione del valore, laddove individui, imprese e territori, a partire da un dialogo osmotico, siano capaci di riappropriarsi del significato originario di lavoro: modificare il mondo circostante per renderlo più adatto all’esistenza e persistenza umana. Questo ambizioso obiettivo, passa per un recupero consapevole e autonomo dello scopo superiore del proprio lavoro; perchè come in quell’antico racconto, sta a noi stabilire se stiamo solamente gettando calce tra i mattoni, o contribuendo alla costruzione di una cattedrale.
    Con l’augurio che le ambizioni siano sempre superiori, indosso il mio nuovo look: semplice, flessibile ed elegante, non dimenticando due gocce di eau de …moon….
    …..Mira alla luna. Anche se sbagli, atterrerai tra le stelle (Les Brown)

    1. Corrado Cingolani Rispondi

      Un commento pieno di spunti e se posso permettermi, di entusiasmo. Grazie, in effetti ho la convinzione che questo periodo di discontinuità che viviamo ci permetta, o ci obblighi, a cambiare tutti i paradigmi che ci hanno accompagnato fino ad oggi .
      Tra una spinta all’innovazione e la forza delle radici che non dobbiamo dimenticare, perché le radici sono importanti, (parafrasando una battuta da film da Oscar), credo che sia necessario cambiare l’abito, imparando ad ascoltare l’intelligenza dei nostri sentimenti.

  2. Giovanni Rispondi

    Ciao Corrado

    Complimenti davvero per questa iniziativa!!
    Seguirò con molto interesse questo blog…

    Mi permetto di segnalati una analoga iniziativa di una mia collega …su un tema importante per una azienda …il tempo
    http://iltempononhaprezzo.it

    Un saluto

    Giovanni

    1. Corrado Cingolani Rispondi

      grazie Giovanni, condividerò con i miei compagni di viaggio i tuoi complimenti. Non mancherò di navigare sul blog che mi hai consigliato. A presto

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