Day One e start up: scoprire il talento per esplorare l’innovazione ai tempi della Digital Transformation

Continuando sulla strada delle figure di raccordo tra talenti – innovazione – necessità di mercato in questo articolo ho il piacere di trattare della figura dell’Innovation Manager in collaborazione con il TEAM di DAY ONE. L’esperienza del Team mi è parsa abbastanza interessante perché aggiunge a quanto già detto un rapporto diretto con il mondo della formazione. 

Un po’ di storia

Nei paesi anglosassoni l’Innovation Manager è una figura abbastanza consolidata, e risponde all’esigenza dell’azienda, che vuole rimanere competitiva, di avere un ruolo dedicato alla ricerca, alla promozione e alla gestione dell’innovazione. Molto spesso chi incarna questo ruolo è un ibrido tra competenze tecniche (per tenere d’occhio l’R&D), di marketing e relative alla gestione della proprietà intellettuale. In Italia (e nel resto dell’Europa) l’Innovation Manager è una figura professionale emergente.

Ancora innovazione, trasversalità, senza tralasciare il discorso intrinseco sulla potenzialità delle start up come motore innovativo per realtà più strutturare. Ma conosciamo un po’ più da vicino DAY ONE:
P.S. Avvertenze per una lettura critica. Oltre al filo diretto con la formazione vi invito a leggere nell’esperienza del “gruppo” il potenziale del ruolo di regia che vi è dietro. Un ruolo che si traduce all’esterno in un “prodotto” di valorizzazione del talento che fa leva su diversi fattori.

Qual è la vostra mission?
Il nostro obiettivo è guidare il percorso di tutti i ricercatori che immaginano un futuro migliore grazie alle loro innovazioni, e sognano di realizzarle e lanciarle con successo sul mercato. 
Ci sono tanti modi per favorire la nascita e la crescita di start-up high-tech: noi abbiamo scelto di coinvolgere i ricercatori in un percorso di co-creazione, in cui le caratteristiche del prodotto vengono definite e validate utilizzando il feedback continuo di grandi clienti industriali alla ricerca di nuove tecnologie e conoscenze, che è un modo efficace per rimanere competitivi nel mercato globale. Per questo cerchiamo tecnologie innovative e team di visionari e appassionati, che aiutiamo dalla fase di definizione del concept del prodotto fino all’ottenimento dei finanziamenti per favorire l’accesso al mercato.

Alla ricerca della qualità…
Per qualità intendiamo il valore intrinseco della tecnologia, il suo potenziale di innovazione reale sul mercato, la sua sostenibilità e commerciabilità, e non ultimo la competenza e la determinazione del team della start-up. Questa ricerca della qualità ci porta inevitabilmente a impiegare un filtro molto selettivo in fase di scouting e a selezionare solo un gruppo ristretto di aziende con cui decidiamo di collaborare
Così pensiamo di rendere i risultati della ricerca disponibili alla società, generando nuove imprese e occupazione, realizzando il vero significato della parola innovazione.

Obiettivi per il 2017?
Da gennaio abbiamo avviato una start-up factory che coinvolgerà i ricercatori più promettenti che intendono industrializzare tecnologie sviluppate presso le Università e i centri di ricerca italiani, declinate secondo 4 settori applicativi: CleanTech, FoodTech, MedTech, e Smart Home and Living. 

Da tempo, stiamo lavorando a un progetto che rappresenta per noi un nuovo punto di partenza ed enuclea perfettamente la vision di Day One. Consiste nel riunire i principali stakeholder del mondo dell’innovazione (ricercatori, imprese e investitori) per facilitare il trasferimento tecnologico e creare start-up innovative validate da grandi imprese. Il problema del mondo della ricerca è che molte tecnologie interessanti non vengono sviluppate con un orientamento al mercato, e quindi finiscono inevitabilmente nel cestino.

Bel problema, infatti, quindi cosa proponete?
Noi vogliamo intercettare le tecnologie in fase ancora embrionale, collaborando coi centri di ricerca, con lo stesso approccio orientato alla qualità. L’obiettivo è valorizzarle con il sostegno delle aziende, che, come primi potenziali clienti, possono contribuire al processo di sviluppo delle tecnologie, che le trasformerà in prodotti e applicazioni reali sul mercato. Day One supporta i ricercatori in questo processo, dal laboratorio di ricerca fino al lancio sul mercato, tramite la creazione della start-up. A questo punto, entrano in gioco gli investitori, per i quali la validazione della tecnologia da parte di grandi imprese potenziali clienti rappresenta sicuramente un valore aggiunto. 
La risposta al progetto di centri di ricerca, imprese e investitori è stata molto positiva.

Tornando a bomba, l’Innovation Manager che tipo di funzione ha:

è essenziale nell’identificare il non plus ultra dell’innovazione tecnologica e nell’intercettare (o magari anticipare!) i trend verso cui si dirige il mercato. Svolge attività di scouting ad ampio raggio attraverso canali web, riviste elettroniche/cartacee di riferimento, interviste radio ecc.; inter-agisce con gli/le startupper proprietari dell’innovazione che ha catturato l’interesse di Day One; valuta il grado di innovazione tecnologica e del business potenziale ricerca di fondi (pubblici e/o privati); identifica una strategia che permetta la trasformazione di quello che molto spesso è un prototipo in un prodotto pronto (o quasi) per il mercato.

Vi lascio con un caso di successo:
…Di sicuro CoeLux (www.coelux.com) rappresenta il modello di azienda che aspiriamo a lanciare con il nostro incubatore. Lavorando con CoeLux abbiamo finalmente capito quali sono gli ingredienti per una start-up di successo: una tecnologia incredibilmente innovativa, un gruppo di ricercatori brillanti e un sogno da realizzare, ovvero portare la luce naturale in qualsiasi angolo della nostra casa o del nostro ufficio, scaldando e illuminando gli ambienti con una tecnologia che replica perfettamente l’effetto del cielo e del sole. 

L’esperienza con i ragazzi di CoeLux è stata fantastica e ci ha fatto comprendere che lavorare con una start-up significa superare i classici confini della consulenza per entrare nella dimensione della condivisione totale di competenze ed esperienze, in cui si vince o si perde tutti insieme. Con loro abbiamo ottenuto sia finanziamenti pubblici (2,3 milioni di euro dal bando SME Instrument del programma quadro Horizon 2020) che privati, fondamentali per finalizzare lo sviluppo e lanciare sul mercato la loro nuova linea di prodotti.

Spunti finali. Il confronto con Day One mi spinge a soffermare l’attenzione sulla parola Manager, per esteso al rapporto della managerialità con un contesto fluido come quello attuale dove si fa sempre più marcato il sentore di una nuova managerialità. Sarebbe riduttivo essere esaustivi nella definizione concreta delle competenze e attitudini di un Manager Moderno, non corretto in un contesto in fieri, ma mi piace pensare questo Giovane Manager come un co-creatore. Come, spero, ha suggerito l’esperienza di  Day One è colui che ha gli occhi per guardare, le orecchie per ascoltare e il fiuto per individuare quel potenziale da valorizzare, stimolare e orientare, è fautore.
Non ha una funzione “piatta” ma diffusa, abbandona gradualmente la “mania” del controllo per crescere attraverso la fiducia come nei migliori sogni di Smart Working.

 

 

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“Non smettere mai d'imparare e fa’ in modo di accrescere sempre ciò che sai: raramente la saggezza è frutto solo della vecchiaia.”  
Cicerone  

Marianna Antenucci, 32 anni, da qualche anno nell’ambito delle risorse umane prima come selezionatrice successivamente ho modo di affiancare alla selezione, la gestione e l’amministrazione del personale. Arrivo al mondo HR dopo un percorso in ambito umanistico e seguito di un corso di alta formazione per operatori nei servizi per l’orientamento e per l’impiego. Amo il dialogo e il confronto cercando di trovare, quotidianamente, attraverso il mio lavoro nuovi spazi di conoscenza e apertura.

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