Iniziare a prendersi cura di sé
- Pubblicato in Formazione valore aggiunto
- Scritto da Maurizio Piccinetti
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Incontriamo quotidianamente, nella nostra attività di Agenzia per il lavoro, persone molto diverse tra di loro, per temperamento, storie, capacità, carattere, ma hanno, il più delle volte, quale punto di contatto, quello di vivere un forte momento di disorientamento, come fossero caduti dentro una fitta nebbia.
La perdita del lavoro, a volte, è la causa di questo smarrimento, ma a volte è anche la conseguenza di un vivere automatico, caratterizzato da un scarsa cura del sé.
Come intervenire per facilitare il benessere globale e la crescita personale?
Noi di Per Formare iniziamo il percorso di orientamento, utilizzando il bilancio delle competenze¹ che si fonda su un processo di crescita (empowerment) e sull’analisi e rilettura (cognitiva ed emotiva) del passato, delle esperienze (personali formative e relazionali) pregresse, al fine di ridare senso e reinterpretarle per sviluppare un progetto futuro e pianificarne le tappe di realizzazione. Il percorso di bilancio deve avere degli spazi collettivi ed altri individuali. La collettività permette di rompere l’isolamento, rispecchiarsi attraverso gli altri che sono pari, sperimentare le competenze relazionali, affettive, comunicative e gestire lo spazio individuale all’interno di un gruppo prendendosi cura di sé e degli altri contemporaneamente. La parte individuale invece permette di avere un attenzione ai bisogni individuali, approfondire punti critici e sviluppare il progetto personale futuro.
Infatti, più che tracciare un ben definito profilo professionale, il Bdc permette di rintracciare un filo rosso tra le diverse esperienze vissute al fine di individuare capacità, risorse, competenze possedute dall’individuo per ridisegnare un profilo professionale composito.
Quali benefici/risultati deve attendersi chi è coinvolto in un processo di Bilancio delle competenze?
Maggiore conoscenza di sé e padronanza degli “oggetti” che incontra, ovvero attraverso il percorso di bilancio la persona è facilitata a comprendere i cambiamenti e risolvere i problemi che i mutati contesti gli pongono. Infatti il bilancio sviluppa la capacità di fronteggiare i problemi professionali e personali insieme, sia alla capacità di differenziare e specificare le proprie qualità e le proprie risorse sia alla capacità di decidere e progettare il proprio percorso di azione all’interno di un contesto di applicabilità reale.
L’effetto del Bdc, a livello psicologico, è elevato e fa sentire le persone potenti, riattiva le persone e la loro presa in carico, le rimette in moto e riapre il dialogo tra interno esterno (ciò che posso fare-ciò che potrei fare) e soprattutto attiva o riattiva il desiderio di prendersi cura di sé, in quanto aiuta ad esplorarsi, “camminarsi dentro”, per imparare a conoscersi. A livello sociale, a breve termine (fino a sei mesi), catalizza potenzialità, creatività e cambiamento anche nel contesto in cui i soggetti coinvolti vivono, mentre a medio e lungo termine, dipende anche dalle risposte che gli individui troveranno dal contesto in cui si muovono.
«Solo il vero sapere ha potenza sul dolore» – Eschilo
¹Il modello di riferimento da cui si parte è quello di Bilancio di competenze Retravailler di provenienza francese, con un riadattamento che i centri della rete CORA hanno portato avanti nel tempo attraverso sperimentazione continua e aggiornamento degli orientatori / consulenti di Bdc (per saperne di più “Il bilancio delle competenze” a cura di Alessandra Salvifici e Maria Grazia D’Angelo, Franco Angeli 1999)