Si può gestire la paura?

Tutti abbiamo avuto paura.

Le interrogazioni a scuola, gli esami universitari… qualcuno capace di balbettare e avere vuoti di memoria pur avendo passato notti insonni sui libri!?! Ma anche se tutti abbiamo avuto paura, non l’abbiamo vissuta tutti allo stesso modo. Perché la paura si manifesti è necessario percepire una minaccia e,  una minaccia perché sia tale, vuole una interpretazione soggettiva legata all’esperienza e al carattere. Cosi abbiamo indifferentemente paura del dentista… o di insetti che pungono…o dell’altezza! Può essere vissuta in forma di ansia quando si soffre l’anticipazione del pericolo o di panico quando l’intensità della minaccia viene sentita oltre l’umana possibilità di gestirla.

In natura nessun uomo o animale può però sopravvivere senza la paura. Può un topo non provare paura vedendo un gatto??? La paura è un fenomeno universale che prende tutti determinando reazioni in termini di attacco, paralisi e fuga. Il primo passo per affrontare questo fenomeno e quello di accettarlo come proprio!

Però ci si può preparare al fine di gestirla meglio quando si presenta,  sentirla quando sta’ arrivando e imparare a riconoscerla per poterla affrontare al meglio:

-non vergogniamoci di aver paura

-impariamo a riconoscerne i sintomi fisici (respiro corto, tachicardia, sudorazione) in modo da non farci trovare spiazzati

-abituiamoci  alla paura in modo graduale. Es. con attività sportive, affrontiamo stress e paure sopportabili (se siamo timidi parlare in pubblico potrebbe essere un buon primo esercizio…) Facciamo un piano di esposizione su cui monitorare i risultati.

-Studiamo le nostre reazioni in modo da caprie il nostro modo di risposta al pericolo: attacco, fuga, blocco.

-Curiamo l’aspetto della fiducia in noi stessi in termini fisici e mentali. Scegliamo allenamenti in contesti impegnativi e cerchiamo il continuo miglioramento.

-Impariamo tecniche di rilassamento veloce (respirazione di “pancia”)

-Poniamo attenzione all’aspetto del pensiero: allontaniamo quelli negativi: “non riesco… non ce la faccio”. Per dare spazio ai pensieri positivi: “va tutto bene.. sono calmo… ce la faccio”!

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Il giorno successivo alla mia laurea in giurisprudenza sapevo già che lavoro avrei “dovuto” fare: lavorare con e per le “Persone”. Lo sentivo forte e chiaro! Le specializzazioni dei master, la prima esperienza nell’area HR di una grande azienda, il lancio nel nuovo mondo dell’interinale…. Un percorso che si è disegnato giorno dopo giorno! La scoperta del valore della Diversità’ per le organizzazioni e dell’entusiasmo nel crescergli accanto; ma soprattutto seguire i percorsi di crescita delle persone che incontro ogni giorno. Tutto questo mi ha formato verso una professionalità aperta, pronta al confronto e costruttrice di reti di interessi. Perché la donna e la professionista che sono oggi e che sarò domani e frutto anche di tutti gli incontri avuti e che avrò: nella mia storia c’è un grazie ad ognuno di loro!

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