Validazione delle competenze
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- Scritto da Maurizio Piccinetti
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Il nuovo Decreto del Ministero del Lavoro (pubblicato in GU il 20 luglio), per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, redatto di concerto con il Ministero dell’Istruzione, denomina “Documento di validazione” il documento di supporto alla messa in trasparenza delle competenze acquisite. Il «processo di individuazione e validazione», è inteso come servizio finalizzato al riconoscimento, da parte di un ente titolato ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013 n.13, delle competenze comunque acquisite dalla persona attraverso una ricostruzione e valutazione dell’apprendimento formale, anche in caso di interruzione del percorso formativo, non formale e informale.
Le basi legislative
Il Decreto Ministeriale del 10 ottobre 2005 istituisce il Libretto formativo, come conseguenza degli accordi relativi alla Strategia di Lisbona, un insieme di linee guida europee mirate alla standardizzazione di molti processi lavorativi. Si tratta in pratica della versione italiana dell’Europass e il suo scopo è esattamente lo stesso: dare a tutti i cittadini lo stesso strumento per entrare nel mondo del lavoro.
Il decreto legislativo 13/2013, entrato in vigore il 2 marzo 2013 in attuazione della riforma Fornero (legge 92/2012), introduce nell’ordinamento italiano il diritto all’apprendimento permanente e, per promuoverne l’effettivo esercizio, il riconoscimento e la certificazione delle competenze comunque acquisite dalla persona. Il provvedimento riorganizza, in un’unica cornice, una serie di istituti, alcuni previgenti la norma (come la certificazione a conclusione dei percorsi di studio e formazione di ogni ordine, grado e territorio), altri di nuova introduzione (come ad esempio la validazione degli apprendimenti comunque acquisiti nei diversi contesti di vita della persona).
Le fasi del processo
Il nuovo decreto, in riferimento al processo di individuazione e validazione, definisce gli elementi minimi che caratterizzano le fasi del processo di erogazione del servizio:
a) fase di identificazione: ricostruzione delle esperienze della persona, messa in trasparenza delle competenze acquisite ed elaborazione di un «Documento di supporto alla messa in trasparenza delle competenze acquisite» (di seguito «Documento di trasparenza»;
b) fase di valutazione: esame tecnico del «Documento di trasparenza» ed eventuale valutazione diretta, intesa quale prova di valutazione in presenza del candidato attraverso audizione, colloquio tecnico ovvero prova prestazionale;
c) fase di attestazione: stesura e rilascio del «Documento di validazione»
La struttura del documento
Il Documento deve possedere le seguenti informazioni minime:
a) dati anagrafici della persona;
b) le competenze individuate quali potenziali oggetti di validazione;
c) le esperienze lavorative e di apprendimento formale, non formale e informale, riferibili alle competenze individuate quali potenziali oggetti di validazione.
La struttura contiene le principali informazioni personali relative ai dati anagrafici e alle diverse tipologie di esperienze lavorative/professionali, ai titoli di studio e di formazione professionale conseguiti. La descrizione avviene mediante il linguaggio delle competenze in quanto raccoglie quanto acquisito dalla persona nel percorso di apprendimento permanente nei diversi contesti di vita e di lavoro, in modo da conferire unitarietà al patrimonio formativo dell’individuo. Non si configura quindi come misura burocratica, ma è finalizzato a conferire valore di scambio al patrimonio di competenze acquisite.
Alla luce di quanto previsto dal D.lgs. 13/2013,Per Formare ha ideato e realizzato il progetto Recording. Il progetto ha previsto la realizzazione di un percorso di ricostruzione e validazione delle competenze acquisite da giovani apprendisti, in contesti formali non formali e informali. Durante questa esperienza è stato concepito uno specifico software di supporto tramite l’alleanza con la software house MEDIAERA