La ricerca del lavoro: parto da me! step I
- Pubblicato in Orientamento e sviluppo personale
- Scritto da Mariella Bruno
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Mettiamoci davanti un foglio di carta bianco.
Tutti noi ogni giorno stiliamo mentalmente la lista delle cose da fare durante la giornata. Alcuni adottano metodi che facilitano i sistemi mentali di azione: io -personalmente- uso un block notes su cui segno le cose da fare mettendole in ordine di priorità. Ma molti trovano comodissimi i post-it o le app degli smart-phone…. o altro la nostra fantasia ci abbia suggerito negli anni.
In sostanza organizziamo il nostro fare perché sappiamo che da tali impegni non possiamo -e non vogliamo- esimerci e che ciò ci mette in condizioni di efficienza verso la nostra quotidianità permettendoci di arrivare a chiudere la giornata in bilancio positivo.
E perché lo stesso metodo non lo adottiamo per noi e per lo sviluppo della nostra professione?
Siamo –inspiegabilmente!!!???- bravissimi ad organizzare il planning della nostra giornata di lavoro o personale ma non siamo poi collegati e pronti ad impostare allo stesso modo il planning della ricerca di un nuovo lavoro o una nuova attività.
Pensiamo…
Partiamo da un esempio -aziendalese- che ci aiuta a capire quale metodo ci può portare al successo in tempi calcolabili.
Facciamo il business plan dell’azienda: ME!
Per pensare di scrivere un BP è necessario avere l‘IDEA: quella che fa da motore propulsore alla costruzione dell’azienda.
Partendo dall’idea andiamo a darci un TEMPO entro cui pensiamo di portare a break even il nostro business.
E con questi due punti chiari andiamo a definire le RISORSE che andremo ad utilizzare per arrivare al successo.
Scendiamo nel dettaglio: con quale piano di COMUNICAZIONE e MARKETING farò conoscere il mio business?
Attraverso quali STAKEHOLDERS posso consolidare e stabilizzare la mia azienda?
Quali i RISCHI d’impresa e di conseguenza quale il piano di FLESSIBILITA’?
Azienda ME
…l‘IDEA: cosa voglio fare? Facciamo un serio esame della nostra vita professionale e personale: si può procedere per linee attigue e desiderare crescere nel percorso già cominciato oppure scegliere di seguire una passione e cambiare totalmente direzione. Una volta individuata l’idea mi raccomando al pericolo -paura del troppo difficile!!???
…il TEMPO: quanto ho intenzione di metterci a trovare il lavoro che cerco? E qui lo so che è difficile… vi consiglio però un atto di fiducia perché veramente succede. Datevi un tempo: 3/6 mesi, un anno… etc e succederà! Perché come siamo stati abituati a fare organizzeremo le nostre giornate, settimane, mesi lavorando a ritroso sul tempo che si siamo dati per l’obiettivo e questa grinta operativa porta al successo. Provare per credere!??!!
Con quali RISORSE? Qui la fantasia spazia… possiamo decidere di fare un investimento economico e darci modo di studiare o specializzarci per ampliare il ventaglio (o approfondirlo e specializzarlo) delle nostre possibilità. Ma possiamo decidere di utilizzare il nostro network di amicizie per riprendere l’uso di una lingua straniera, o entrare in un’associazione no profit per sviluppare nuove competenze a 360°. Possiamo fare un viaggio per conoscere nuovi metodi di lavoro, o possiamo prenderci un anno sabbatico per imparare un mestiere…. infinite possibilità tutte foriere di nuova conoscenza e di un nuovo approccio al lavoro.
Quale il piano di COMUNICAZIONE E MARKETING? Parliamo di noi e del nostro progetto: ad amici a colleghi ai nostri capi… apriamo un blog o partecipiamo alle attività dei social sul tema. Presentiamoci alle società che si occupano di matching domanda-offerta e “convinciamoli” della nostra idea. Insomma ricordiamoci che stiamo promuovendo l’azienda ME!
Quali STAKEHOLDERS coinvolgere? …riflettiamo: chi può essere di “passante” per il successo della nostra azienda? Il nostro capo -se desideriamo sviluppare una nuova area in azienda- può essere la persona da portarsi “a casa”. Oppure -per chi si vede come imprenditore- gli investitori che possono darci una mano nella realizzazione operativa. I selezionatori delle società di consulenza che possono essere strategici per il raggiungimento dell’obbiettivo. Ma anche un personaggio di rilievo del nostro campo che può farci da mentore sul tema che vogliamo approfondire.
Quali i RISCHI e di conseguenza quale piano di FLESSIBILITA’? Potremmo trovare un lavoro che non soddisfa al 100% tutte le nostre speranze (retribuzione, livello, specializzazione…). Come ci comportiamo?
Lo accettiamo con un retrogusto di frustrazione? Lo rifiutiamo? Lasciamo andare il nostro BP? Consiglio operativo: l’importante è che sia un’opportunità per noi e che ci faccia crescere nella direzione che vogliamo intraprendere… L’obiettivo si raggiunge per step. Non mollare ma ridefinire il piano direi.
Abbiamo riempito il nostro foglio.
Ora passiamo all’agenda.
… to be continued…