La Sostenibilità del Feedback

Mi capita spesso di scrivere a Persone via mail o via social per i più vari motivi:
lavoro, contatto, aiuto, indicazione, saluto…I feedback sono assolutamente diversi: se la persona a cui scrivo è nella prima cerchia di amici o parenti di solito in pochi minuti, o in qualche ora, arriva il feedback.

Se sono amici datati nella percentuale del 70% la risposta arriva entro un paio di giorni.

Se conoscenti allora già scende al 40%

Se appena presentati o noti per interposta persona allora la risposta -forse- arriva al 30%.

Se la domanda invece arriva da un contatto non conosciuto ma con cui si condividono valori professionali o reti d’interessi o amici condivisi allora la risposta diventa una casualità. Nel senso che se arriva è da considerare un regalo.

Ma perché dare risposta è diventato così difficile?
Me lo chiedo perché ovviamente mi trovo anche dalla parte di chi riceve le domande e mi sembra corretto partire da me nell’analizzare il metro di valutazione nel dare o meno feedback.
Prima variabile “il tempo” (almeno è la prima risposta che viene in mente!?!): abbiamo tutti sempre meno tempo e nelle 24h dobbiamo fare la scaletta delle priorità. Qualcosa resta fuori….
Seconda variabile “ho visto la domanda ma non sono riuscita a metabolizzarla per mancanza di focus” e – è noto- quando sfugge il momento poi lo mettiamo nel dimenticatoio.
Terza archiviamo subito la domanda come “perdita di Tempo”: “non mi interessa, é una scocciatura, vuole vendermi qualcosa, non do confidenza a sconosciuti, se rispondo si accolla…. Uff!”
Quarta variabile: “non mi va!” Quasi a mantenere una distanza con il richiedente al fine di non concederci troppo in una risposta che potrebbe significare un coinvolgimento o un esporsi.

Ecco, questa è quella più spigolosa di tutte. Per noi e per chi -dall’altra- parte aspetta da noi un feedback. Purtroppo in termini % è anche la più frequente. Inoltre in un epoca di Social siamo anche certi che il richiedente vede che la domanda è stata letta e che quindi la “non risposta” è una SCELTA.
Non è però il percorso più “sostenibile” in termini di Genere Umano e sociale. Il realtà è sufficiente dichiararsi nella presa visione della domanda e rispondere: Grazie.
Questo “grazie” è però un gesto di accoglienza etico, di educazione civile, di levatura umana che non prevede costi economici e neanche in termini di impegno o tempo dato -o forse l’1 secondo necessario a scriverlo?!!.
Buon proposito per il nuovo anno?
Abitudine corretta da inserire in calendar?
To do list per farCi del bene?
Riscoperta dell’Empatia?
… spetta solo a noi scegliere!

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Il giorno successivo alla mia laurea in giurisprudenza sapevo già che lavoro avrei “dovuto” fare: lavorare con e per le “Persone”. Lo sentivo forte e chiaro! Le specializzazioni dei master, la prima esperienza nell’area HR di una grande azienda, il lancio nel nuovo mondo dell’interinale…. Un percorso che si è disegnato giorno dopo giorno! La scoperta del valore della Diversità’ per le organizzazioni e dell’entusiasmo nel crescergli accanto; ma soprattutto seguire i percorsi di crescita delle persone che incontro ogni giorno. Tutto questo mi ha formato verso una professionalità aperta, pronta al confronto e costruttrice di reti di interessi. Perché la donna e la professionista che sono oggi e che sarò domani e frutto anche di tutti gli incontri avuti e che avrò: nella mia storia c’è un grazie ad ognuno di loro!

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